Marianna Rizzini ha scritto un lungo articolo sul "Foglio" dal titolo "Candy contro Peppa I quarant’anni del cartone animato giapponese che non lesinava drammi o cattiverie e l’invasione soporifera della famiglia Pig". :-)
In particolare, la Rizzini, oltre ad elogiare Candy Candy, dedica moltissimo della sua scrittura ad Oscar, l'eroina nata dalla matita di Riyoko Ikeda. :-O
Secondo Rizzini la qualità di Peppa Pig è molto inferiore ai cartoni animati che andavano più in voga venti o trent'anni fa, in particolare i due anime giapponesi Lady Oscar e Candy Candy. :-) :-)
Non sono paragonabili le protagoniste odierne con quelle di ieri secondo la giornalista e, ad Oscar, dedica pensieri particolarmente interessanti: "Lady
Oscar, l’ancora più tragico e ancora più irresistibile fumetto-soap
giapponese, li ha compiuti da poco (40 anni ndr). E anche se gli ex fan per lo più non
se n’erano accorti, presi com’erano dalla vita pratica o, sul web, da
notizie su minaccia-Isis, ripresa-Istat, impresentabili in lista e
meduse giganti, a un certo punto è diventato palese il revival dei
feuilleton a fumetti che hanno per protagoniste la ragazza tutta
lentiggini che vuole fare la crocerossina (nel lavoro e quasi quasi
anche in amore) e la donna-soldato tormentata alla corte di Francia
(Oscar)". :-O
Secondo Rizzini la qualità di Peppa Pig è molto inferiore ai cartoni animati che andavano più in voga venti o trent'anni fa, in particolare i due anime giapponesi Lady Oscar e Candy Candy. :-) :-)
E ancora:
"da Oscar androgina che fa innamorare le ignare donne che la credono uomo
e si innamora di uomini che, credendola uomo, non la considerano – a
parte il fedele André, vero amore, sbocciato per lui durante l’infanzia e
per lei in punto di morte"
Ed infine:
"Con Lady Oscar, poi, la drammaticità si faceva impensabile fin dalla
sigla, con la canzone su quel “buon padre” che “voleva un maschietto” e
con lei amazzone triste (.....). Ma a
otto anni non pareva neppure così strana questa Oscar che viveva tutta
una vita da soldato con l’enorme tormento dell’identità negata, tra
regine eterne adolescenti (Maria Antonietta), bellissimi aristocratici
per cui sospirare in silenzio (il conte di Fersen) e compagni d’armi che
soffrono (André). Questo passava il convento-tv, nei primi anni
Ottanta, ai bambini usciti dalla sbornia di libri post sessantottini
letti da genitori in linea con lo spirito del tempo". :-O
Insomma un elogio ai mitici anime anni 80 e a Lady Oscar che, indubbiamente, merita di essere considerata molto più di un semplice cartone animato. <3
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