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domenica 9 febbraio 2014

PERSONAGGI REALMENTE ESISTITI: Luigi XV il Beneamato


Luigi XV, detto il Beneamato, nacque a Versailles nel 1710; divenne Re all'età di 5 anni.

Trascorse i primi anni della sua vita in relativa tranquillità sotto l'attenta guida di diversi precettori, che gli fornirono una buona cultura, mentre il potere effettivo venne delegato ad alcuni reggenti.

A differenza di Luigi XIV non ebbe mai contatti diretti con la vita politica del suo Paese: incontrava di rado i suoi ministri e spesso agiva contro le loro aspettative, arrivando a costituire una rete segreta di diplomatici e spie. Il disinteresse per la politica e il continuo susseguirsi di ministri diversi indebolì il potere della Francia a livello europeo e contribuì a gettare le basi per lo scoppio della Rivoluzione francese. 

Luigi XV in un ritratto d'epoca
Con il passare degli anni però la sua debolezza nel prendere decisioni e l'intrigante e costante presenza delle sue amanti ne fecero crollare la popolarità.

 Il 5 gennaio 1757 Luigi XV si trovava a Versailles. Era andato a far visita alla figlia e verso sera aveva deciso di recarsi al palazzo del Grand Trianon, dove avrebbe passato la notte. Mentre passava tra due ali di soldati, dal buio apparve un uomo che si gettò sul sovrano pugnalandolo alla spalla.

Il re cadde a terra e richiese subito di poter vedere un confessore. Il pugnale non aveva leso organi vitali in quanto il re, a causa del clima molto rigido di quei giorni, indossava abiti particolarmente pesanti. L'attentatore, subito bloccato dalle guardie, si chiamava Robert Francois Damiens.

Damiens venne torturato per scoprire se avesse avuto dei complici, ma emerse che l'uomo, servitore di parlamentari e sofferente di disturbi mentali, aveva probabilmente sviluppato il suo proposito criminoso a seguito dei discorsi critici verso il monarca, frequenti nel suo ambiente di lavoro.

Alla fine, nonostante il Re fosse disposto a perdonare, Damiens in base alle leggi in vigore all'epoca, fu pubblicamente torturato, la sua mano destra venne arsa e squartato vivo in Place de Gréve di fronte ad una folla atterrita. 

Non meno turbolenta fu la vita privata del sovrano. 

Nonostante la bellezza di dieci figli, nati dal suo matrimonio con Maria Leszczyńska, Luigi XV si circondò di innumerevoli amanti: dalle sorelle Mailly Nesle (provocando uno scandalo senza precedenti), alle più famose Madame de Pompadour e la Contessa DuBarry. Dalle relazioni con queste ed altre cortigiane nacquero presumibilmente altri 8 figli.

La vita di corte
Ma veniamo ad alcune curiosità su uno dei sovrani più famosi di Versailles.

Luigi XV era un grande amante dei gatti. Questi felini nella Reggia si trivavano dappertutto: sui tavoli, sulle sedie, nei giardini. 

In particolare, il Re amava moltissimo il suo gatto bianco persiano, Brillant, e guai a chi osava solo toccarlo!!! L'abitudine di circondarsi di gatti portava naturalmente questi ultimi ad effettuare le proprie funzioni corporali ovunque: sui tappeti, sui pavimenti, sui letti, sulle poltrone provocando nella Reggia molta sporcizia e cattivo odore. 

Fu proprio Luigi XV ad emanare un editto reale in base al quale obbligatoriamente Versailles doveva essere ripulita dagli escrementi umani ed animali una volta alla settimana!!

Nel frattempo, il malcontento nel suo regno serpeggiava tra i sudditi a causa delle spese folli della corte, ma anche per le campagne militari che la Francia aveva con immenso sforzo sostenuto, tanto che alla sua morte per le vie di Parigi impazzarono i festeggiamenti, com'era accaduto anche per Luigi XIV, e il suo funerale dovette essere celebrato di nascosto e nottetempo per evitare, com'era capitato con il suo predecessore, che il feretro venisse sottoposto al pubblico dileggio.

Non solo: il re, dopo una caduta da cavallo, si ammalò gravemente di vaiolo al punto che il suo corpo cominciò a decomporsi quando era ancora in vita. 

Assolutamente fedele la ricostruzione della morte del Sovrano fatta nell'anime giapponese: Vera è la storia delle candele che furono spente da un paggio che si accorse delle macchie rosse sul viso del Re; vera la storia del consulto tenuto da 15 luminari; vera la vicenda della candela posta alla finestra della Reggia di Versailles; fedele alla realtà la partenza della Contessa Du Barry; assolutamente reale la reazione di Luigi XVI e Maria Antonietta. I due esclamarono inginocchiandosi, proprio come nell'anime: "Signore, proteggici nel nostro cammino, tu che hai voluto che salissimo al trono così giovani..."

Reale nei minimi particolari anche il corteo funebre per il Sovrano che fu velocemente trasportato nella cattedrale di Saint Denis, dove ancora oggi riposa.

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Luigi XV, Re di Francia e di Navarra




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