Doveva terminare l'8, ma è stato prolungato visto l'ampio successo al 12 ottobre lo spettacolo "Marie Antoinette" al Woolly Mammoth di Washington, Stati Uniti.
La Woolly Mammoth’s production di David Adjmi’ ha presentato, infatti, uno spettacolo dal titolo "Marie Antoinette”, una performance sull'ultima Regina di Francia tra il serio e il faceto.
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Locandina spettacolo |
Nella prima mezz'ora dello spettacolo Antoinette e le sue dame sono delle chiassose donzelle che circolano nella Reggia esibendo il look tipico del XVIII secolo con parrucche incipriate, abiti elaborati e nei fino all'esibizione finale di Kimberly Gilbert (Marie) in bikini. La corte e' frivola e intenta a sfogliare le pagine del People Magazine oppure guarda le trasmissioni televisive notturne. Kimberly Gilbert, comunque riesce a dare una impronta di sensibilita' al suo personaggio, una regina inconsciamente stravagante nel primo atto e apatica nei confronti della perdita del marito e del figlio, nonostante la sua imminente esecuzione.
Dirette da Yury Urnov, Marie e le sue dame giocano con i colori del rosa e del verde nel primo atto. Ogni cosa e' esagerata e stravagante con cupcakes e coppe di champagne modellate sul seno di Antoinette. Tutto e' improntato su un'atmosfera densa di piaceri di ogni tipo ignorando completamente la vita al di fuori della Reggia.
Ogni cosa nel primo atto è enfatizzata, ma la situazione nel secondo atto cambia radicalmente. La storia si incentra sulla prigionia di Antonietta e di suo figlio, il Delfino, rinchiuso al tempio. Dalle stravaganze divertenti, si passa ad un'atmosfera tesa: il messaggio trasmesso e' una regina incapace di comprendere cio' che stava realmente accadendo intorno a lei, una donna quasi incredula di fronte agli avvenimenti della rivoluzione.
Il cast dello spettacolo è poco numeroso ma competente. Joe Isenberg è un eccellente Luigi XVI, sensibile monarca, impreparato agli avvenimenti intorno a lui che si accontenta di giocare alla bottega del fabbro a dispetto di ciò che realmente attraversa la povera gente.
In “Marie Antoinette”, la Regina non e' etichettata come irresponsabile, ma cio' che viene fuori e' una donna incapace di affrontare con obiettivita' la rivoluzione.
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